Antonio Cantone e Maria Costabile si dedicano con passione da diversi anni all'ideazione di figure pastorali ispirate ai più famosi ed importanti "pezzi" del '700 napoletano.
Antonio Cantone, affermato restauratore, si occupa da anni di restauro di tele, affreschi, materiale lapidei e statuaria.
Grazie ai numerosi anni di studi nel campo dei restauri, ha realizzato opere artisctiche dal gusto raffinato e dal sapore antico.
Erede della valentia artigiana del padre Nunzio, abilissimo e ricercatissimo realizzatore di minuterie da presepe, Maria Costabile insieme al marito e ai fratelli ,ha raggiunto, in poco più di 15 anni, una rara sensibilità nell'ideazione e realizzazione di figure presepiali, tale da avvicinare l’interesse e la curiosità di esperti e collezionisti sia in Italia sia all'estero.
Nelle numerose e qualificate "mostre presepiali" alle quali hanno partecipato, hanno riscosso i più ampi consensi della critica specializzata e dei cultori più esigenti di quest'arte che sembra innata in questì giovani artistì.
“La nostra bottega sin dal 1960 si ispira ai pastori del ‘700 napoletano, sia per i materiali (terracotta, legno, pittura ad olio, occhi in vetro, ecc.) sia per i tessuti, che spaziano dalle sete più pregiate ai damascati di San Leucio.
Storia del progetto
«Il progetto è nato da un' idea del maestro Antonio Cantone pianificata circa tre anni fa, quando pensò: perché non si può esporre un presepe napoletano in piazza San Pietro? La motivazione era semplice: la misura era proibitiva per le lunghe distanze; i pastori settecenteschi avevano la misura massima di 40-45 cm e sarebbero state delle mosche all’interno del presepe visto da una distanza di 5-6 m, come si usa fare in piazza San Pietro. Allora la sua idea fu quella di espandere la misura fino a 2 m, così da avere una visione dei dettagli molto chiara anche a lunghe distanze. Il presepe è stato realizzato in un anno e mezzo di lavoro: 16 figure abbigliate alte 2 m con testa, mani e piedi in terracotta policroma e gli occhi in vetro; è la stessa tecnica settecentesca usata per i pastori più piccoli».
«Per quanto riguarda la decisione dei personaggi si è verificata una strana, ma bella coincidenza: la scelta del maestro ha coinciso con quella di papa Francesco, cioè di non mettere nobili sul presepe (anche se sul presepe napoletano ci sono), quindi di non rappresentare la ricchezza, bensì l’umiltà della scena. Antonio Cantone in collaborazione con la Bottega d'arte Presepiale Cantone & Costabile , ha posto intorno al Bambino solo personaggi del popolo, quelle persone che in realtà accorrono per primi verso il Bambino in una ideale costruzione scenica del Settecento e questi si trovano ai piedi della Natività. Non hanno posto i doni dei Re Magi, ma le offerte dei contadini come la frutta e il vino; simbologie che si sposano con le celebrazioni eucaristiche. L’unica licenza che si sono permessi è stata quella di porre ai piedi della Madonna una colomba con le ali spiegate, perché si ritiene che una delle caratteristiche peculiari del mistero mariano sia proprio Maria Regina della Pace…».
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